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Metaverso: verso l’infinito… ed oltre?

Parlare di Metaverso diventa sempre più popolare, ma darne una vera e propria definizione è tutt’altro che semplice.

Il Metaverso è una versione “online” del mondo “offline”: un universo virtuale dove però gli utenti possono creare un proprio avatar, interagire in maniera immersiva e realistica tra e con l’ambiente che li circonda e con altri utenti, acquistare beni virtuali e partecipare a eventi e attività. La definizione (forse) più completa di questo nuovo spazio relazionale è quella data da Matthew Ball[1], che definisce il Metaverso come

una rete di massima scalabilità e interoperabile di mondi virtuali in 3D renderizzati in tempo reale, che possono essere vissuti in modo sincrono e persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti con un senso individuale di presenza al loro interno, e che garantiscono la continuità dei dati relativi a identità, storia, diritti, oggetti, comunicazioni e pagamenti.”

Implicazioni legali

Le prime domande che sorgono (spontanee), legate al Metaverso (con la M maiuscola, consci del fatto che, oggi, non esiste un solo Metaverso, ma diverse interpretazioni e realizzazioni), sono di tipo legale: quale Legge dovrebbe governare il Metaverso? E chi la dovrebbe far rispettare? Chi avrà il controllo e gestirà i dati raccolti e le informazioni generate dagli utenti? Come verranno affrontate le questioni di sicurezza e privacy in queste tecnologie in continua evoluzione? Come si possono proteggere i diversi diritti di proprietà intellettuale (copyright, marchi, brevetti) all’interno di un Metaverso?

Come sempre, l’Innovazione è incredibilmente stimolante, e ci pone davanti a sfide non solo giuridiche, ma anche intellettuali, sociali, politiche ed economiche.

È necessario affrontare queste questioni in modo proattivo, per garantire che queste tecnologie possano essere utilizzate in modo sicuro e responsabile.

La “variabile” relativa alla governance (decentralizzata, necessariamente) del Metaverso è certamente una delle prime questioni da affrontare, e anche la più delicata. Imprese, utenti persone fisiche e Governi dovrebbero tutti contribuire alla costruzione dell’architettura giuridica del Metaverso, con la consapevolezza che ciascuno di questi soggetti ha un diverso ruolo e, quindi, responsabilità.

L’assenza di confini nazionali, la presenza di tanti attori portatori di interessi differenti e la necessaria ibridazione tra mondo fisico e mondo reale che contraddistingue il Metaverso sono i principali motivi per cui ipotizzare una regolamentazione delle rispettive e reciproche responsabilità e dei (simmetrici) doveri e sarà un’attività molto delicata, soprattutto in ambito:

  • dati personali e cybersecurity: l’interazione tra gli utenti nel Metaverso e tra di loro porta con sé, necessariamente, la raccolta e il trattamento di (una enorme mole di) dati personali. Saranno quindi necessarie regole per garantire la privacy e la protezione dei dati degli utenti, in un’ottica utente-centrica, e l’adozione di adeguate misure di sicurezza
  • tutela dei contraenti deboli (ne abbiamo parlato anche qui): sarà necessario stabilire norme per regolare le transazioni che avvengono del Metaverso, prevenire frodi, tassare le attività economiche e garantire la sicurezza degli utenti
  • responsabilità civile: sarà necessario regolamentare casi e modi in cui individuare chi sia responsabile in caso di danni o violazioni commesse all’interno del Metaverso, sia in termini di azioni degli utenti sia di malfunzionamenti tecnici
  • tutela degli utenti deboli (lavoratori, minoranze – soprattutto con riferimento alla possibilità di libera espressione del pensiero – persone con disabilità)

Da dove partiamo?

Il Metaverso è un sistema e una meta-realtà in espansione e in rapida, rapidissima trasformazione. Per questo è difficile avere una conoscenza approfondita di tutte le sue dinamiche, delle possibilità concrete, dei rischi e delle opportunità.

Pensare di poter l’elaborare, in tempi rapidi, una sua regolamentazione specifica ci pare un obiettivo difficilmente realizzabile, soprattutto senza il coinvolgimento (che a noi appare più che necessario) di esperti, autorità regolatorie, aziende e comunità interessate per sviluppare un quadro giuridico adeguato e adattabile al Metaverso.

Rispetto all’avvento di Internet e agli anni 2000, però, un vantaggio c’è, ed è dato dal framework e dal contesto regolatorio che si sta delineando a livello di Unione Europea (che, in questo senso, è pioniera e quasi visionaria), dato dall’intersezione e coordinamento tra:

  • il Reg. UE 2016/679 (a tutti noto come GDPR)
  • il Regolamento UE su equità e trasparenza dei servizi di intermediazione online (n. 2019/1150)
  • il Regolamento UE sui mercati digitali (c.d. Digital Markets Act – DMA n. 2022/1925)
  • il Regolamento UE sui servizi digitali (c.d. Digital Services Act – DSA n. 2022/2065)
  • la proposta di regolamento sull’Intelligenza Artificiale, che proprio ieri ha ricevuto il “via libera” dal Parlamento Europeo e che dovrebbe essere adottato entro la fine di quest’anno.

Queste normative, basate su un principio generale di responsabilizzazione, dovranno necessariamente essere la bussola per orientarci all’interno del complesso quanto sconosciuto meta-mondo del Metaverso.

Stay tuned!


[1] M. Ball, “Metaverso. Cosa significa, chi lo controllerà, e perché sta rivoluzionando le nostre vite”, 2022, Garzanti Srl

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